Questo articolo è scritto dalla pagina Facebook “Consigli per La Visione” con cui collaboriamo e che vi invito a seguire.
Lo ammetto tristemente: “The midnight club” mi ha deluso. O meglio, sono deluso dal fatto di non esserne rimasto entusiasta. Beh, logico no? Non sarò mica contorto.
La verità è che i lavori precedenti di Flanagan mi avevano convinto, e a tratti entusiasmato (ho già parlato di entusiasmo?). Ergo, attendevo “The midnight club” come un bambino attende il trenino a Natale (si usa ancora?). Pertanto, l’approccio è stato un grosso “ni”.
Che diavolo è tutta quella componente teen, eh? Stiamo scherzando? Poi pian piano ci ho fatto amicizia, gli ho dato tempo, perché dieci episodi meritano un pizzico di approfondimento e premessa, ci sta.
Confesso che durante il percorso mi ha anche preso, acchiappato, spiazzato e convinto. Pur alternando momenti, all’interno degli episodi stessi, riusciti e non. Così come i personaggi stessi, non tutti centratissimi.
Vi dirò, di “The midnight club” l’idea di base è forte, tosta e ben rappresentata. Un rapporto con la morte imminente, inevitabile, che rende il rapporto tra i protagonisti e i loro racconti, al limite di una commozione vivida e tangibile. Poi gli omaggi ai classici, l’atmosfera horror, la capacità nell’uso del jumpscare (Flanagan è tra i pochi capace di usarlo senza farmi ridere), l’alone di “malattia” che circonda l’hospice e i suoi misteri passati…oh, tutto bello e tutto buono.
Che quasi mi chiedo perché finisce sul più bello.
Ergo, “The midnight club” è una serie che faccio fatica a non apprezzare. Ma allo stesso tempo, mi aspettavo di più. Convince di più la vicenda umana, che tutto quanto di horror e mistery circonda la vicenda. Siamo lontani, ma di parecchio, rispetto alle vibrazioni, alle sensazioni provate con le case dei racconti passati, e con “Midnight mass”.
È una storia diversa, rappresentata in maniera diversa e con tante piccole storie ad arricchirne background e cercare di aggiungere profondità. Non tutto è girato nel verso giusto. Eppure, spero continui.