Questo articolo è scritto dalla pagina Facebook “Consigli per La Visione” con cui collaboriamo e che vi invito a seguire.
Miniserie (ma episodi lunghi) francese in sei episodi, “Les papillons noirs” è uno di quei prodotti che passa sottotraccia nel grande mare seriale della piattaforma Netflix. Diciamolo in francese… non l’ha cacata nessuno. Male. Perché merita. E’ una storia interessante, ben concepita, buon ritmo nonostante qualche calo. Ondeggia tra crime, thriller, dramma romantico.
E’ la storia di uno scrittore in crisi d’ispirazione, che decide di fare da ghostwriter ad un vecchio e ambiguo personaggio, che sembra avere più di qualcosa da dire sul suo passato. Che inizialmente sembra una passionale storia d’amore, e poi si rivela una passionale storia d’amore con tanto di scia di sangue ed omicidi. Il vecchio è un serial killer, l’avrete capito…no? E questo rende la narrazione, sicuramente degna di interesse e curiosità, pur con qualche pausa e momento morto (!), e una narrazione che talvolta potrebbe risultare ripetitiva e stagnante. Direi anche artificiosa.
Tuttavia, c’è una forte compensazione per la regia in grado di risaltare il contesto, fornire delle riprese molto interessanti, e un ottimo uso della fotografia, fanno in modo di dare una chiara e netta sensazione di fluidità, nonostante tutto. Anche i colpi di scena, furbi e direi ben piazzati, rendono il tutto appassionante quanto basta per lasciarsi guardare.
I personaggi sono descritti a metà strada tra il vuoto e la ricerca di se stesso del nostro autore protagonista, e folli e ossessionati, i due amanti assassini…in un contrasto definito anche dall’uso dei colori freddi o caldi, a seconda delle situazioni attuali o passate. Non so se le aspettative trovano una giusta dimensione appagante nel finale, in questa interminabile e macabra sequenza di amplessi e di morte, di gelosia e femme fatale, in quanto forse il quadro d’insieme ci mette più tempo del previsto a prendere forma.
Eppure, non posso negare un certo fascino.
