In questa guida affronteremo la scelta del più importante degli elementi di un impianto: l’amplificatore Hifi.
Attorno ad esso si sono creati nel tempo “miti e leggende” nonché terminologie spesso incomprensibili a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’alta fedeltà.
In prima battuta vedremo la guida ai migliori amplificatori stereo che saranno suddivisi per diverse tipologie legate alle necessità di utilizzo e al budget a vostra disposizione, successivamente cercheremo di chiarire alcuni concetti fondamentali nella scelta di un amplificatore hifi.
- Il Miglior Amplificatore HiFi, secondo me! NAC C388
- Miglior amplificatore hifi da scrivania: S.M.S.L DA-9
- Il miglior amplificatore per neofiti del vinile: Denon PMA-600NE
- Miglior Amplificatore Stereo Ibrido Classe A: Vincent SV-237MK
- Miglior amplificatore AV stereo: Denon DRA-800H
- Altri amplificatori hifi degni di nota
- Guida alla scelta dell’amplificatore hifi
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Il Miglior Amplificatore HiFi, secondo me! NAC C388
È una grossa responsabilità eleggere: “il miglior amplificatore hifi”, anche perché alcuni fattori sono meramente soggettivi, ho quindi ricercato un amplificatore che condensasse il meglio della tecnologia ad un prezzo “umano” e con un plus che nessun altro amplificatore stereo ha: la possibilità di aggiungere e aggiornare funzionalità.
Basato su una versione personalizzata dei rinomati moduli Hypex UcD, questo amplificatore stereo in Classe D eroga una potenza di 150w continui per canale sia a 4 che a 8 ohm, che diventano 2 x 250w di picco a 8 Ohm, 2 x 350w a 4 ohm e 2 x 450w a 2ohm. La dinamica è quindi salva!
Vi basti pensare che l’alimentatore, ovvero il componente più importante di un amplificatore, è in grado di erogare 400w continui e 1000w di picco!
La distorsione (THD) è bassissima: inferiore a 0,02% (da 250mW fino 150W, 8 Ohm e 4 Ohm), e il rapporto segnale/rumore >95dB. Questo si traduce in un segnale pulito, nitido, neutro, senza distorsioni e alterazioni del contenuto musicale.
Il Fattore di smorzamento è >150 (8 Ohm, 20Hz e 6,5kHz), la separazione dei canali >75dB (1kHz) e >70dB (10kHz). Se questi valori per te sono oscuri, in fondo all’articolo ho preparato un piccolo prontuario che ti spiega in termini facili e comprensibili a cosa si riferiscono questi numeri.
Ok, fin qui tutto bello, tuttavia la caratteristica che lo rende unico è il percorso del segnale interno di questo amplificatore hifi, fatta eccezione per gli ingressi analogici, che è quasi totalmente digitale. La conversione analogica avviene solo nell’ultimo stadio, prima dell’amplificazione.
A tal proposito la frequenza di campionamento massima del DAC interno è di 192Khz – 24Bit, siamo dunque nel campo dell’Hi-res.
A questo si aggiunge la possibilità, unica nel panorama hifi, di aggiornare ed espandere le funzionalità di questo amplificatore stereo attraverso dei moduli, chiamati MDC, rendendolo di fatto a prova di futuro. È possibile ad esempio aggiungere delle funzionalità di streamer di rete, tramite il modulo BlueOs oppure degli ingressi HDMI 4K, per ascoltare l’audio di TV, bluray o console di gioco. Di seguito trovate alcuni moduli aggiuntivi.
L’ingresso phono MM per il giradischi è molto curato, prova ne sono gli ottimi valori di distorsione: <0,01% e rapporto segnale/rumore: >84dB.
Infine il Bluetooth AptX sia in ingresso che in uscita consente di inviare musica dallo smartphone (o tablet o pc) all’amplificatore, oppure di ascoltare tramite cuffie bluetooth.
Miglior amplificatore hifi da scrivania: S.M.S.L DA-9
Oltre agli amplificatori hifi per la casa, esistono degli amplificatori stereo espressamente pensati per un uso sulla scrivania di uno studio: i cosiddetti mini amplificatori in Classe D. Le caratteristiche di questi amplificatori sono: le piccole dimensioni, il costo contenuto, la potenza adeguata ad un ascolto ravvicinato (nearfield) ed alcuni plus come connettività bluetooth. Manca generalmente l’ingresso analogico per il giradischi, visto che la musica viene fruita dal computer.
L’ottimo S.M.S.L DA-9 offre tutte queste caratteristiche ad un prezzo davvero competitivo, è infatti il miglior amplificatore entry level di questa guida per quanto riguarda il prezzo. La distorsione THD+N si ferma allo 0,003% con un rapporto segnale/rumore di 111dB. la separazione dei canali è maggiore di 96dB, il fattore di smorzamento non è indicato. La potenza dichiarata a 8 Ohm è di 50w rms per canale, con un massimo di 150w per canale di picco, c’è quindi sufficiente riserva di potenza per non ammazzare i transienti e schiacciare la dinamica.
Tra le caratteristiche di spicco di questo piccolo amplificatore in classe D troviamo gli ingressi bilanciati con connettori XLR oltre ai classici RCA, e l’uscita sub, così da poter creare un piccolo sistema 2.1.
Manca invece l’uscita cuffie, ma per molti amanti dell’ascolto in cuffia è l’occasione per sbizzarrirsi con diverse tipologie di amplificatori per cuffie, fra i quali quelli valvolari, di cui potete trovare un articolo qui.
Per completare l’impianto da scrivania è quindi necessario un DAC USB, ecco quindi la guida all’acquisto dei migliori DAC USB DSD.
Il miglior amplificatore per neofiti del vinile: Denon PMA-600NE
Questo Denon PMA-600NE ha diverse caratteristiche interessanti, come ad esempio un buon DAC integrato in grado di gestire fino 192Khz / 24bit, la connettività bluetooth (sebbene non sfrutti protocolli “hifi” come AptX o LDAC). Ma la caratteristica che lo rende particolarmente appetibile agli amanti del vinile con un budget limitato è la modalità Analog Mode, che bypassa la sezione digitale dell’amplificatore integrato evitando potenziali interferenze e disturbi.
Per quanto riguarda la potenza, i 70w dichiarati non prendeteli in considerazione! Si tratta infatti di un valore misurato a 1Khz su 4 Ohm con una distorsione dello 0,7%. Scaricando la scheda tecnica a questo link, scopriamo invece che la potenza è di 2 x 45w a 8ohm con una distorsione dello 0,07%, 20-20Khz, valori decisamente più “hifi”. SNR: 90dB, Crosstalk: 64 dB, Damping factor a 4 Ohm @ 63Hz/1kHz/14kHz: 37/36/33 (Fonte)
Avendo un ottimo preamplificatore phono integrato non è necessario aggiungerne uno esterno, sarà sufficiente collegare il proprio giradischi e alzare il volume.
Questo amplificatore stereo è il miglior amplificatore entry level per quanto riguarda le funzionalità, è infatti la miglior scelta per chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’alta fedeltà e privilegia l’ascolto della musica su vinile.
Miglior Amplificatore Stereo Ibrido Classe A: Vincent SV-237MK
Questo amplificatore hifi soddisferà diversi “palati raffinati”, si tratta di un ottimo amplificatore stereo ibrido, costituito da uno stadio di preamplificazione di tipo valvolare e uno stadio finale a transistor. La potenza sotto il cofano è notevole: ben 2 x 150w su 8 Ohm e 2 x 250w su 4 Ohm, tutti valori RMS, di questi i primi 10w sono in pura Classe A. Distorsione Armonica < 0.1 % (1 kHz, 1 Watt), 0.02% (10kHz, 1W) , Separazione dei canali (1kHz) 94dB, SNR >90dB. (Fonte 1, Fonte 2)
Fra le altre feature troviamo ingressi digitali e un’eccellente uscita cuffie, manca invece l’ingresso Phono.
Per approfondimenti su questo amplificatore vi rimando a questo articolo che gli abbiamo dedicato qualche tempo fa.
Miglior amplificatore AV stereo: Denon DRA-800H
Questa speciale categoria di amplificatori per la casa unisce il meglio di due mondi: quello dell’ascolto stereo e quello dell’audiovisivo, quest’ultimo dominato dai ricevitori AV multicanale.
Il target di questo prodotto sono gli utenti che non sono interessati ad un sistema home cinema multicanale, ma vogliono comunque ascoltare l’audio dei contenuti video in modo superiore, senza però trascurare il puro ascolto della musica.
Questo sintoamplificatore Denon DRA-800H risponde in modo eccellente a questa esigenza, offre infatti 5 ingressi e 1 uscita HDMI 4K con supporto eARC e tutti i più recenti formati di codifica.
A questo di aggiungono le funzionalità di network streamer dei principali servizi di musica, ingresso phono, sintonizzatore radio DAB+, bluetooth bidirezionale, ma soprattutto un ottimo doppio DAC differenziale (un convertitore per ogni canale) che supporta anche la codifica DSD.
Si tratta di un amplificatore tuttofare dal prezzo contenuto e dalle ottime prestazioni: 100W di potenza per canale 8 ohm, 20Hz – 20kHz, THD: 0,07%, SNR: 98dB (in Direct Mode).
Altri amplificatori hifi degni di nota
Cambridge audio CXA81
Non può ovviamente mancare l’eccellente Cambridge audio CXA81, un imponente amplificatore in Classe AB da 80w per canale dotato di un trasformatore toroidale sovradimensionato che consente di avere una riserva di corrente extra. Include un eccellente DAC ESS Sabre ES9016K2M con ingresso USB per collegarlo a un PC o sorgente esterna, oltre che SPDIF 2 x ottico e 1 x coassiale. Rispetto alle serie precedente ha un modulo bluetooth AptX HD incluso. Da segnalare anche gli ingressi XLR bilanciati e l’uscita Subwoofer. Per quanto riguarda le mancanze bisogna tenere conto dell’assenza di ingresso Phono, se siete appassionati di vinile dovrete quindi acquistare un preamplificatore phono esterno.
Audiolab 8300A
Un altro eccellente amplificatore stereo è l’Audiolab 8300A, dotato di caratteristiche peculiari quali: ingresso power per collegarlo ad un preamplificatore esterno oppure un ricevitore AV ed utilizzarlo come finale stereo, questa funzione è molto utile per migliorare la qualità audio dei ricevitori AV, ne ho parlato in questo articolo. Le uscite Pre, al contrario, sono utili per sfruttare questo integrato come preamplificatore. Infine non possiamo non citare l’ingresso XLR quello phono.
Rega Brio
Rega Brio è un amplificatore immancabile in questa guida, si tratta di un best seller fra gli amplificatori hifi. Potenza di 50w su 8 ohm, sufficienti per la maggior parte degli ambienti e dei diffusori. Questo Amplificatore possiede solo ingressi analogici, fra cui un buono stadio phono MM. La musicalità di questo amplificatore è rinomata, insieme alla sua dinamica e dettaglio. Mancano gli ingressi digitali, a cui si può ovviare acquistando separatamente un DAC.
Advance Acoustic X-i75
Una menzione speciale va data ad un amplificatore non più nuovissimo, l’ Advance Acoustic X-i75, con una potenza di 75w rms per canale con un carico di 8 Ohm e ben 300w totali di picco (150w per canale), un amplificatore stereo con caratteristiche davvero eccezionali per il prezzo a cui è venduto.
Sotto il profilo tecnico si tratta di un amplificatore in Classe AB con costruzione simmetrica curata in ogni dettaglio e con utilizzo di componentistica di alto livello. La vera chicca è la possibilità di selezionare il BIAS tramite una levetta posta sul retro, questo selettore consente di far lavorare l’ampli in Classe A nei primi watt erogazione.
Il numero di ingressi analogici è molto ricco: si tratta infatti di 7 ingressi di linea più l’ingresso phono. Gli ingressi digitali sono invece costituiti da 1 USB-B (X-MOS) per collegare un computer, 2 ingressi coassiali e un ingresso ottico. Il modulo bluetooth è opzionale e fornito separatamente, il convertitore a 24 bit – 192 kHz è il Wolfson WM8740, non fra i più recenti ma di buona qualità.
Sono presenti inoltre: una uscita “Pre OUT” e un ingresso “AMP IN”, quest’ultima utilizzabile come finale stereo per un impianto home cinema, come spiegato in questo articolo, e un’uscita Sub per collegare sub woofer attivo.
Essendo un modello con qualche anno alle spalle, non è dotato di caratteristiche come il supporto alle app di musica in streaming, sarà quindi necessario l’acuisto di un sintonizzatore di rete, qui trovate la guida ai migliori streamer di rete.
La distorsione THD < 0,03%, Il rapporto Segnale/Rumore (SNR) è > 90 dB, la separazione dei canali > 70 dB, mentre il fattore di smorzamento non è dichiarato.
Per completare il tuo impianto HiFi:
Amplificatori valvolari per cuffie economici
Guida alla scelta dell’amplificatore hifi
- Cos’è un amplificatore hifi?
- Ampli Integrato vs Pre+Finale
- Watt RMS VS Picco
- Quanto spendere per un amplificatore hifi
- Cosa sono THD, SNR, Damping Factor e Crosstalk
- Cos’è il THD – Total Harmonic Distortion e perché è importante
- SNR: il rapporto segnale rumore
- Damping Factor: il fattore di smorzamento
- Crosstalk o diafonia
- Amplificatori HiFi: come riconoscere le recensioni fuffa
- Le “Classi” degli amplificatori HiFi
- Il mito delle valvole
Cos’è un amplificatore hifi?
L’amplificatore hifi è il pezzo centrale di un impianto hifi, da esso dipende la metà della qualità di un impianto, l’altra metà è data dalle casse passive.
L’amplificatore generalmente dispone di almeno due canali di uscita, in questo caso è detto amplificatore stereo, esistono anche amplificatori con 5,7,11 canali e così via. Essi appartengono ad un’altra famiglia di dispositivi: i ricevitori o sintonizzatori AV (audio Video) e sono destinati ad un uso home cinema.
L’amplificatore per la casa si frappone fra le sorgenti audio, ovvero Lettore CD, giradischi, streamer di rete e le casse passive.
Le sorgenti hanno infatti una potenza di uscita esigua, di pochi milliwatt, l’amplificatore hifi raccoglie questo segnale e lo amplifica (ma va!) prima in uno stadio di preamplificazione e successivamente in uno stadio finale o di potenza, così da renderlo disponibile per le casse.
Ampli Integrato vs Pre+Finale
Quando lo stadio di preamplificazione e lo stadio finale si trovano all’interno della stessa “scatola” si parla di amplificatore integrato, se sono due o più dispositivi separati si parla appunto di “componenti separati o discreti.
Molti amplificatori immessi recentemente sul mercato (alcuni dei quali sono presenti in questa guida) possono essere considerati come dei “super-integrati”, essi includo molto spesso un DAC con ingressi e uscite digitali, e talvolta il supporto ad alcuni servizi di musica in streaming.
I vantaggi di un sistema a componenti separati sono numerosi sotto il profilo della qualità audio, tuttavia tendono ad avere un costo ed un ingombro maggiore. Sono destinati ad un utenza più esperta, che ama “giocare” con varie combinazioni di pre e finale per trovare l’optimum per il proprio sistema di ascolto.
Se siete interessati ad un sistema hifi a componenti discreti potete leggere questa guida ai migliori preamplificatori hifi di nuova generazione.
Watt RMS VS Picco
Il wattaggio è banalmente la potenza che è in grado di gestire un amplificatore. Il 99% delle persone penseranno che questo si traduca in “volume massimo raggiungibile”, in realtà la potenza serve a pilotare il maggior numero di casse passive, intese per tipologia e caratteristiche, nonché a garantire una efficace risposta ai transienti e quindi una migliore dinamica.
I watt RMS (Root Mean Square) è la potenza che un amplificatore è in grado di fornire continuativamente alle casse passive, la potenza di picco è invece la potenza massima raggiungibile in un istante di tempo dall’amplificatore.
Nella scelta di un amplificatore la potenza di picco è importante, anche se non ascolterai mai a quei livelli, a meno che tu non voglia rovinarti le orecchie e i rapporti di buon vicinato!
Per approfondire l’argomento della potenza, dei watt e della dinamica ho scritto questo articolo.
Quanto spendere per un amplificatore hifi
Questa domanda ha una sola risposta: quello che ritieni necessario in base alle tue aspettative, all’importanza che dai all’ascolto della musica. Esistono ottimi amplificatori da 200€ come esoterici amplificatori da 50.000€, la filosofia di hifi per tutti è quella di riportare l’alta fedeltà e il buon ascolto musicale alla portata di tutti, ed oggi grazie ai passi avanti fatti dalla tecnologia è possibile acquistare un ottimo amplificatore a prezzi un tempo impensabili.
Vi do però un consiglio: l’amplificatore deve essere abbinato alle casse non solo sotto il punto di vista “elettrico” dei watt e impedenza, ma anche per quanto riguarda il prezzo.
Cosa sono THD, SNR, Damping Factor e Crosstalk
Spesso l’unico valore che viene preso in considerazione nella scelta di un amplificatore HIFI è la potenza in Watt, in realtà vi sono altri parametri molto importanti che determinano la bontà di un amplificatore e che come hai visto riportiamo nelle nostre guide. Nei paragrafi successivi faremo una panoramica dei parametri da tenere in considerazione negli amplificatori Stereo.
Cos’è il THD – Total Harmonic Distortion e perché è importante
Si tratta della Distorsione Armonica Totale, talvolta indicata come THD+N che tiene conto anche del rumore (la N sta per Noise). Detto in parole semplici questi valori calcolano la distorsione introdotta dal nostro amplificatore rispetto al segnale originale in ingresso.
Gli amplificatori stereo moderni hanno valori di THD+N molto bassi, specialmente quelli in Classe D, generalmente con due cifre dopo la virgola: 0,0X.
Perché allora è importante sapere cos’è il THD? Beh sappi che alcuni produttori giocano un po’ coi numeri per far vedere che il loro amplificatore è più potente di quello che in realtà è. Ad esempio Denon dichiara così la potenza del suo PMA 600NE: 70w (4ohm, 1kHz, THD: 0.7%).
Dove sta la magagna di questa dichiarazione: i 70w sono misurati allo 0,7% di distorsione un valore molto prossimo all’1%, valore limite per parlare di alta fedeltà.
Non solo, tale potenza è misurata a 1Khz, quindi su una sola frequenza (ah che belli i brani monofrequenziali!) , per di più una frequenza “comoda”, e a 4 Ohm. Sappiamo dal buon vecchio Giorgio Simone Ohm che la potenza è inversamente proporzionale alla resistenza (W = V2 /R), in questo caso l’impedenza (somma delle resistenze dei componenti di un diffusore), quindi è ovvio che a 4 Ohm avremo una potenza in watt maggiore.
Poco dopo infatti la scheda tecnica dice che stavano scherzando e che i watt (suppongo RMS) sono 45W + 45W( 8ohm, 20Hz-20kHz, THD 0.07%). Come vedete in questo caso è misurata su tutto lo spettro udibile (20Hz-20kHz) includendo quindi “zone scomode” come le basse frequenze, con un buon THD di 0,07%. Infine gli 8 Ohm sono un valore di impedenza più onesto per un amplificatore per la casa.
SNR: il rapporto segnale rumore
Ogni amplificatore produce del rumore, così a caso! È il prezzo da pagare quando usi trasformatori, condensatori, transistor e altri componenti elettronici. Il rapporto che c’è fra il segnale riprodotto (S) e il rumore “di fondo” (N) ci dice quanto è fatto bene un amplificatore. È un valore espresso in dB, maggiore è tale valore migliore sarà la qualità progettuale e costruttiva dell’amplificatore hifi.
Damping Factor: il fattore di smorzamento
Il fattore di smorzamento sembra essere passato di moda, un tempo era molto più apprezzato. Si tratta di un numero adimensionale, come quando chiedi: “quanto ti piace la cioccolata da 1 a 10?” 1 e 10 non sono Hertz, Watt o Decibel, la stessa cosa vale per il damping factor.
Eppure è un numero molto importante, è il rapporto fra l’impedenza del diffusore divisa per l’impedenza dell’amplificatore. In termini pratici ha delle ripercussioni soprattutto sulle basse frequenze, un damping factor scrauso un produce bassi poco controllati, flaccidi e fraciconi.
Secondo molti, un amplificatore Hifi dovrebbe avere un DF di almeno 40, ti farà piacere sapere che molti amplificatori odierni, specie quelli in classe D hanno Damping Factor che superano i 200!
Crosstalk o diafonia
Il crosstalk in italiano la diafonia è semplicemente la misura di quanto un amplificatore hifi è bravo a separare i canali, destro e sinistro nel caso di un amplificatore stereo. Se non è molto bravo mischierà un po’ segnali e l’immagine stereofonica risulterà confusa, farai difficoltà a percepire la separazione fra gli strumenti, la tridimensionalità andrà a farsi benedire… insomma un disastro!
Il Crosstalk si misura in dB e per essere buono deve avere il segno meno davanti, e un numero bello alto dopo il meno. In alcuni casi può essere espresso come “separazione dei canali” (ad esempio il NAD C388), non temere l’unica differenza è che i valori saranno in positivo, come nel SNR.
È un valore estremamente importante per sapere cosa aspettarsi da un amplificatore stereo prima di acquistarlo.
Amplificatori HiFi: come riconoscere le recensioni fuffa
Difficilmente in Italia vedrai guide all’acquisto dove ti vengono spiegati termini e concetti come Dinamica, THD, SNR, Damping Factor. Questo perché chi scrive questi articoli non ha la minima nozione tecnica e inventa di sana pianta descrizioni funamboliche, che possiamo definire con una sola parola: FUFFA, come quella che vedi qui sotto.
Quando ho letto queste parole ho strabuzzato gli occhi, non volevo crederci, si tratta di un caso limite eppure moltissimi articoli che leggo in giro hanno delle inesattezze, delle approssimazioni davvero intollerabili.
Qui le cose le facciamo seriamente, la scrittura di un articolo come quello che stai leggendo richiede un grande lavoro di documentazione.
Per la cronaca, la tecnologia Natural Sound di Yamaha ambisce a una resa sonora più naturale della timbrica degli strumenti musicali, della dinamica di un brano. Non c’entrano assolutamente una mazza le foreste i deserti e il mare!
Anche la funzionalità Direct, presente in diversi amplificatori hifi (Pure Direct, Direct Mode), non fa altro che disabilitare alcuni circuiti per minimizzare il rumore di fondo e quindi migliorare il rapporto segnale/rumore e ridurre il percorso del segnale. Altro che risparmio energetico!!!
Le “Classi” degli amplificatori HiFi
Gli amplificatori Hifi possono essere suddivisi in “Classi” in base alle tecnologie utilizzate e all’efficienza nel convertire la potenza a disposizione in potenza “musicale”.
Entro certi limiti, la Classe non determina in alcun modo la bontà di un amplificatore, anzi se qualcuno vi viene a dire che la classe A è la migliore siete autorizzati dalla AES, Audio Engineering Society, a sputargli in faccia.
È utile inoltre sottolineare che la tipologia di componente attivo utilizzato non determina automaticamente la classe. Non ci avete capito niente, vero? Lo dico meglio: un transistor può funzionare sia in Classe A che in Classe AB, idem una valvola. Molti “audiofili”, invece, scambiano gli amplificatori a valvole come sinonimo di amplificatore in Classe A.
Fatte queste premesse accenniamo brevemente alle Classi più diffuse di amplificatori HIFI.
Classe A
In questi amplificatori gli stadi di uscita sono sempre attivi, amplificano il 100% del segnale in ingresso, hanno distorsione molto bassa ma hanno un’efficienza bassissima, al massimo del 25%.
Classe AB
Anziché amplificate l’intera onda acustica, questa viene suddivisa fra due amplificatori che si occuperanno rispettivamente della semi-onda positiva e di quella negativa. L’efficienza è superiore alla Classe A, oltre il 50%. Il punto debole è la distorsione d’incrocio (o di crossover) che può presentarsi quando si spegne un transistor e si accende l’altro. I moderni amplificatori hifi sono ormai bravi a tenere a bada tale distorsione, tuttavia alcuni modelli utilizzano soluzioni più raffinate, ed è per questo che alcuni amplificatori stereo pur appartenendo alla Classe AB e magari utilizzando gli stessi componenti hanno costi molto differenti fra loro.
Classe D
La Classe D sta avendo un enorme sviluppo negli ultimi anni, questo perché le sue prestazioni sono eccellenti in termini di efficienza ma anche distorsione, SNR, Damping Factor, Crosstalk e molto altro.
Spiegarne il funzionamento in maniera comprensibile non è facile, anzi!
Vi basti sapere che l’efficienza della classe D supera il 90% e in alcuni casi è più economica di altre Classi, rendendo facile acquistare moduli amplificatori da 500w RMS con specifiche altissime a qualche centinaio di euro.
La Classe T è il nome commerciale dato da TriPath ai suoi amplificatori in Classe D, i famosi T-Amp e vari successori.
Il mito delle valvole
Nel mondo audiofilo è assai diffuso il mito secondo cui gli amplificatori valvolari, e le valvole termoioniche di per se, abbiano un valore aggiunto. Questo mito nasce dal fatto che le valvole producono una distorsione armonica costituita da armoniche pari. Queste distorsioni risultano più gradevoli, per il nostro cervello, rispetto alle armoniche dispari. L’equivoco di fondo è che un buon amplificatore, o preamplificatore Hifi NON DEVE PRODURRE ALCUNA DISTORSIONE! Chiuso il discorso. Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, ricerchiamo amplificatori con distorsioni armoniche dello 0,0X%, quella X, se costituita da armonche pari o dispari, poco importa, perchè è una quantità residuale!
Se invece siete musicisti o tecnici del suono sarete ben contenti di colorare il suono del vostro strumento o mix, con una piacevole, calda e pastosa distorsione valvolare.
Veramente articolo ben dettagliato. Molti clienti ci chiedono la differenza tra le classi. Qui sono spiegate benissimo: le classi più comuni e “storiche” sono quelle dalla A alla C. Mentre negli ultimi anni è nata la Classe D, che come hai detto, raggiunge un’efficienza che può superare il 90% e direi anche, che può arrivare addirittura al 100%, stiamo quindi parlando di una maggiore potenza in un dispositivo dalle dimensioni pratiche.
Grazie Carlo, esatto siamo già molto vicini al 100% (credo che i più efficienti in ambito audio Pro arrivino anche oltre il 95%) arrivare al 100% sarà difficile per motivi puramente fisici.
Riguardo alla qualità di questa tipologia di ampli, purtroppo alcuni ancora si ostinano a dire, e peggio ancora a scrivere su riviste di settore, che non sia una tecnologia “Audiofila”. In pratica,secondo costoro, tutti gli ultimi NAD (vincitori di numerosi EISA Awards, WhatHiFi ecc) non sono amplificatori di livello audiofilo.
Dalla mia piccola esperienza posso dire che la Classe D non ha nulla da invidiare alla Classe A o AB, avendo avuto modo di ascoltare il top di tutte queste Classi al recente Roma Hi-Fidelity.
Saluti!
Giorgio
Una domanda: ma il miglior prodotto eletto mi sembra di capire anche dalla descrizione sia in classe A. Forse il link è errato? Può indicare il nome prodotto recensito come migliore? Grazie
Buongiorno Mauro, ho corretto i link, l’amplificatore che suggerisco è il NAD C388.
Grazie mille